Cani spariti nel nulla, il caso emblematico di Mia
L'epilogo a lieto fine della pitbull probabilmente favorito dalle immagini di videosorveglianza divulgate
È tornata tra le braccia della sua amata padrona Mia, la cucciola di Pit bull di 6 mesi che era stata caricata in macchina da due uomini poi dileguati nel nulla. Pochi attimi che, fortunatamente, sono stati ripresi dalle telecamere in cui, fotogramma dopo fotogramma, è stata immortalata la scena. Immagini che avevano, in poche ore, fatto il giro dei social trasformati in una vera e propria cassa di risonanza che ha avuto certamente un certo peso per la felice risoluzione della vicenda.
I due uomini che avevano preso la cagnolina, per poi restituirla qualche giorno dopo, hanno assicurato di aver agito in buona fede pensando che la quattro zampe fosse in pericolo. Ciò che è certo è che la dinamica dei fatti ha lasciato non pochi dubbi sia per la fretta e la decisione con la quale la quattro zampe è stata caricata sulla vettura – senza nemmeno domandare se la cagnolina fosse di qualche residente – sia per la mancata denuncia di ritrovamento della Fido al canile o alle autorità competenti.
Ripercorriamo brevemente i fatti. Sono le 5 del pomeriggio del 19 settembre quando, al quartiere Ronco di Forlì, la giovane quattro zampe si allontanata di qualche metro uscendo dalla palestra Life Project gestita dai suoi padroni attirata dal cagnolino di un vicino. “Era abituata ad uscire – racconta la proprietaria, Gloria Fabbrini – non si allontanava mai. L’abbiamo persa di vista un attimo, a causa del via vai dei clienti, ed è sparita”. Fortunatamente, l’occhio meccanico di una telecamera privata riprende quanto accade e indirizza le ricerche nella giusta direzione. Immediata scatta la denuncia alle forze dell’ordine e iniziano le indagini per risalire ai responsabili.
Circa 48 ore dopo, gli stessi uomini che avevano caricato in automobile la quattro zampe contattano i legittimi proprietari della cagnolina per restituirla. Mia sta bene: era stata tenuta nel giardino di un’abitazione nelle colline di Faenza. I due giustificano quello che era parso come un vero e proprio rapimento come, invece, un “gesto fatto in buona fede” pensando che la piccola quadrupede fosse in pericolo poiché vicino alla strada.
Ciò che conta, ovviamente, è che la cucciolotta di Pit Bull red nose dagli splendidi occhi verdi, sia ritornata a casa dai legittimi proprietari ma da questa storia si può, certamente, trarre qualche spunto di riflessione nella speranza che nessun altro proprietario possa vivere l’angoscia che ha tolto il fiato per ben tre giorni ai padroni di Mia.
Se per questa cagnolina è arrivato il lieto fine, sono purtroppo numerosissime le persone che da anni aspettano di riabbracciare il membro a quattro zampe della famiglia sottratto, in moltissimi casi, dal giardino di casa ma anche durante furti in appartamento. Animali rapiti che, solamente in pochissimi casi, sono stati ritrovati anche molti anni dopo e a numerosi chilometri di distanza.
Per quanto è possibile, è fondamentale non perdere mai di vista il proprio amico a quattro zampe. Qualche metro di distanza o una minima distrazione – lo abbiamo visto – è sufficiente per portare a termine il “sequestro”. Alcuni animali – come nel caso della boxer Lola rubata a Ravenna e ritrovata 9 anni dopo in Puglia, solo per fare un esempio rimanendo in Romagna– vengono sottratti dall’abitacolo della macchina in cui sono stati lasciati anche solo per pochi istanti. Tali rapimenti, anche se tecnicamente per la legge si tratta di furti, vengono registrati di frequente anche tra le quattro mura domestiche. In casa, tuttavia, è possibile osservare qualche accorgimento per disincentivare malintenzionati oppure risalire ai responsabili: non lasciare i nostri amati quattro zampe in giardino da soli per lunghi periodi di tempo e di notte tenerli preferibilmente in casa. Telecamere, ormai facilmente acquistabili anche nei Pet Shop specializzati, certamente sono una efficace arma di protezione a basso costo che non presuppone più costosi impianti e che può essere collegata a tablet e smartphone.
Che fare in caso di sospetto rapimento? Muoversi immediatamente raccogliendo quante più informazioni possibili ed eventualmente verificare se esistono registrazioni effettuate anche da dispositivi di videosorveglianza privata. Queste ultime, possono davvero essere determinanti per ritrovare il quattro zampe indirizzando le ricerche nella giusta direzione.
Esattamente come accade per le persone scomparse, far girare il più possibile la foto del quadrupede può favorire non solo la sua identificazione ma esercitare, in questo modo, pressioni per la sua restituzione. Via libera, dunque, ad appelli su social come Facebook e giornali, sia cartacei che on line, per raggiungere la più ampia platea di lettori possibile.