Rinchiuso in un serraglio senza cibo, la terribile storia di Aroon
Il cucciolone di circa 10 mesi cerca ora casa
Sarebbe morto di stenti come i suoi fratelli, imprigionato in un box dimenticato nelle campagne leccesi, ucciso dall’incuria di quel “padrone” che gli lanciava qualche tozzo di pane quando se ne ricordava. I segni della cattiveria umana Aroon, così è stato chiamato questo cucciolone di soli 10 mesi, li porta addosso: impressi nel corpo scavato dalla fame, reso pelle ed ossa dalla cattiveria umana. Non avrebbe potuto resistere ancora a lungo rinchiuso in quella gabbia di disperazione e rete di metallo. A mettere fine a quest’incubo è stato l’intervento delle forze dell’ordine, unitamente a quello degli operatori del canile di Copertino, reso possibile da una segnalazione di alcuni cittadini.
Ai soccorritori le sue condizioni sono apparse immediatamente gravissime. A ricoprire le ossa è rimasta solo la pelle denudata da una forte dermatite provocata dai parassiti. Lo scheletro spogliato dal pelo e l’atrofia dei muscoli non lasciano spazio all’immaginazione rispetto a ciò che ha subito questo amorevole Fido. Del manto bianco e folto vi è rimasto solo un accenno su schiena e coda, come un ricordo di quello che è la normalità. Imprigionato all’interno di quel serraglio, Aroon nonostante la fame non ha avuto la possibilità di procurarsi del cibo ed è deperito, giorno dopo giorno, fino ad avere malapena le forze di stare in piedi.
Un cagnolino reso il fantasma di sé stesso dalla meschinità umana che si trasforma in ferocia. Tutto ciò di cui disponeva all’interno di quel recinto che lo teneva in ostaggio, era composto da qualche bidone foderato di alghe dove poter bere malsana acqua e una lamiera di ferro sotto la quale ripararsi dai raggi del sole. Il suo aguzzino, infatti, gli aveva negato persino la cuccia. Anche se qualcuno gliene aveva donata una di legno, il crudele bipede – dopo averla accettata – l’aveva distrutta.
Eppure, anche se Aroon ha indubbiamente conosciuto la parte peggiore dell’uomo, non ha perso fiducia nell’essere umano. Quando ha visto arrivare i suoi angeli custodi in divisa, infatti, ha trovato la forza di alzarsi per accoglierle con timidi quanto gioiosi scodinzolii. Gli stessi con cui, probabilmente, salutava chi considerava – nonostante tutto – il suo compagno umano.
Quest’ultimo è stato, ovviamente, denunciato alle autorità e ora dovrà rispondere di maltrattamento di animali. Un reato punito dal codice penale con la reclusione da 3 a 18 mesi oppure con una multa da 5.000 a 30.000 euro.
Ora Aroon è stato accolto nel canile di Copertino dove, lentamente, sta ritrovando le forze. Certo la strada per recuperare i chili persi e serenità è lunga ma questo guerriero a quattro zampe sta già mostrando la sua tenacia. In qualche giorno, infatti, ha già fatto piccoli miglioramenti. Ora il cibo non gli manca così come adeguate cure sanitarie e l’amore di gestori e volontarie. Lentamente, questo cucciolone di nemmeno 1 anno sta, dunque, scoprendo la dolcezza di coccole e carezze.
Sentirsi un amato membro di una famiglia è, tuttavia, ben altra cosa. Il sogno, infatti, è quello di trovare una persona amorevole che gli apra le porte di casa. Qualcuno che gli faccia scoprire, per la prima volta nella sua vita, cosa significhi sentirsi un amato e irrinunciabile membro della famiglia e laceri quel velo di tristezza e paura che ancora offusca i suoi occhi.
Per ricevere maggiori informazioni su questo affettuoso cagnolino scrivere a blog.robinson@robinsonpetshop.it oppure contattare il 329 386 7797.