Candeggina contro il Coronavirus, i pericoli per i nostri animali
Il Covid-19 costituisce un rischio anche per i nostri amici a quattro zampe? Sì, ma non è colpa del virus.
La disinformazione che nasce e si diffonde in tempi di pandemia è stata causa della morte di un gatto in provincia di Crema, i cui padroni avevano utilizzato la candeggina per disinfettargli le zampe come tutela contro il Coronavirus. L’animale, ingerendo la sostanza, è deceduto. Lo sfortunato Micio non è l’unica vittima di questo periodo: le notizie di cani con le zampe ustionate dai disinfettanti sono all’ordine del giorno da quando le paranoie anti-virali hanno cominciato ad essere parte della nostra quotidianità.
Eppure è lo stesso Ministero della Salute a ribadire che “I cani e gli animali d’affezione in generale non trasmettono il coronavirus”, benché possano diventarne veicoli passivi come qualsiasi altro oggetto.
Pulizia sì, ma con cautela
Il Ministero riporta che è “opportuno evitare i prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi”, limitandosi a pulire il pelo con un panno umido e le zampe con acqua e sapone neutro. La candeggina quindi non è solo sconsigliata: è tassativamente vietata, anche se diluita in abbondante acqua come invece suggeriscono numerosi consigli fai-da-te reperibili in rete. In alternativa si possono utilizzare salviette igienizzanti specifiche per animali impregnate di clorexidina, una sostanza non tossica ma efficace come disinfettante.
In ogni caso, come ricordano gli specialisti di tutta Italia, è sempre opportuno richiedere il parere del proprio veterinario di fiducia prima di tentare nuovi rimedi scovati online.
Usiamo il buon senso
Il fatto che gli animali domestici non possano trasmetterci il virus non significa che qualsiasi accorgimento sia sbagliato, purché rimanga entro i limiti di buon senso e cautela e non si scivoli nell’isteria. Ad esempio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ci ricorda che le zampe di cani e gatti dovrebbero restare lontane dalle superfici con le quali entriamo in contatto noi umani, come il piano cottura o i sanitari.
Una regola basilare da rispettare in ogni periodo, non solo durante un’emergenza sanitaria, eppure che da sola basterebbe ad evitare i possibili contagi. Questa raccomandazione vale soprattutto se il proprietario è infetto: in quel caso, specifica l’ISS, il contatto tra animale e padrone è da evitare. Non esiste infatti “alcuna evidenza che cani o gatti giochino un ruolo nella diffusione epidemica”, ma meglio usare la prudenza in questa maniera piuttosto che intossicare i nostri amici a quattro zampe.