Quanto dura la Gravidanza di un Gatto

Info utili e cosa fare

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Foto di repertorio

La tua gatta non è sterilizzata e negli ultimi giorni hai osservato dei comportamenti anomali? Oppure hai iniziato a notare che i capezzoli si sono ingrossati? Queste potrebbero essere avvisaglie di una gravidanza, del fatto che sia rimasta incinta, e che la tua bimba pelosa presto diventerà mamma!

Ma tu, sai cosa fare in questi casi?

In questo articolo troverai le informazioni che cerchi su gatti, tempo di gestazione e come capire se una gatta è incinta.

Come si accoppiano i Gatti?

Partiamo dalle basi: la maturità sessuale nei gatti è raggiunta intorno ai 6-8 mesi di età. Le femmine in calore attraggono i maschi con dei miagolii particolari e rilasciando un odore che viene sparso quando si sfregano sugli oggetti. I maschi, quando lo avvertono, iniziano a marcare il territorio con un’urina dall’odore pungente che serve loro come arma di seduzione.

Leggi l’articolo di approfondimento per sapere di più su come comportarsi quando la gatta è in calore.

L’accoppiamento in sé è breve, e una volta terminato la gatta respinge il maschio. La caratteristica particolare di questo animale è che una gatta in calore può essere fecondata da più maschi e a distanza di ore può accoppiarsi di nuovo, per questo è una specie così prolifica.

Gatta Incinta: Sintomi

gatta incinta

Adesso conosci la parte fisiologica, ma come capire se una gatta si è accoppiata? Nei giorni successivi potrai assistere ad una serie di fenomeni, tra cui:

  • Dopo due settimane i capezzoli diventano più grossi e rossi, detti rosati
  • La gatta prenderà uno o due chili a seconda del numero di gattini che aspetta
  • L’addome inizierà a gonfiarsi
  • Dopo un primo breve periodo di inappetenza, inizierà a mangiare di più per supportare la crescita dei gattini
  • Manifesta un atteggiamento materno e richiede più attenzioni del solito

Questi sono sintomi che possono presentarsi nel breve o lungo periodo ma per togliere ogni dubbio è sempre meglio ricorrere ad un esame ecografico, che è preferibile anche per la sicurezza dei gattini.

A partire dall’11°-14° giorno, infatti, è già possibile effettuare un’ecografia perché le vescicole amniotiche, cioè le prime membrane che avvolgono l’embrione e il liquido amniotico, si sono già formate.

L’esame ecografico è consigliato perché la gravidanza si può verificare anche semplicemente toccando l’addome del gatto, ma una forte pressione potrebbe causare dei danni ai piccoli in formazione, meglio quindi lasciarlo fare a un veterinario.

Per garantire la sicurezza di gestazione, gatto e gattini, è importante che i cicli vaccinali siano stati già terminati prima della gravidanza, e che i trattamenti antiparassitari o farmacologici siano praticati sotto controllo e consiglio del proprio veterinario, per non trasmettere virus o batteri ai piccoli e per evitare interferenze con la loro crescita.

Le fasi della Gravidanza

gatta ecografiaHai la conferma che la tua gatta è in dolce attesa. Complimenti, presto diventerai nonna (o nonno)! Ma quanti mesi dura la gravidanza di un gatto?

Dal momento in cui l’animale si accoppia e viene fecondato, la gravidanza ha una durata media di 65 giorni, in un intervallo di tempo compreso tra i 61 e 70 giorni. Nonostante questo, i gattini che nascono prima del 62° giorno sono detti prematuri, e mostrano difficoltà nel succhiare il latte materno. Allo stesso modo possono presentare delle difficoltà i piccoli nati dopo il 67° giorno.

Vediamo adesso come si sviluppa la gravidanza, una sorta di calendario gravidanza gatta semplificato:

Fase 1 (giorni 0-12)

L’ovulo viene fecondato e si iniziano a formare embrione e placenta, a partire dal sesto giorno.

Fase 2 (giorni 12-24)

Si sviluppano gli apparati del gattino (nervoso, cardiaco, respiratorio), un’ecografia può già rilevare il battito e a partire dal 18° giorno si ingrossano e si arrossano i capezzoli della mamma.

Fase 3 (giorni 24-giorno del parto)

Gli organi terminano di formarsi, si sviluppano ghiandole e nervi che continuano a formarsi anche dopo la nascita, ecco perché i gattini nascono ciechi. Dal 30° giorno si possono avvertire i movimenti dei feti, e dal 45° giorno un’ecografia può determinare il numero dei piccoli.

Come prendersi cura della propria Regina in Gravidanza?

gatta incinta mangiaSapevi che le gatte incinte vengono chiamate regine, derivato da un termine inglese che identifica le gatte in dolce attesa come “queen”? È bene allora che tu la accudisca come merita in questo momento tanto importante!

Poco tempo dopo l’accoppiamento, e dopo un primo possibile periodo di inappetenza, la tua gatta mostrerà di avere un maggior appetito, proprio perché ha bisogno di più energie per supportare la crescita dei piccoli.

In questo periodo l’aumento di cibo deve essere moderato, intorno al 15-20% in più rispetto al periodo precedente, in modo da non causare un aumento di peso troppo importante che potrebbe causare poi delle difficoltà al momento del parto.

La quota calorica deve aumentare fin dall’inizio della gestione, e deve essere di 90-110Kcal/Kg di peso vivo (quindi per un gatto di 3,5kg deve essere di 350Kcal), e l’alimento deve essere ricco di proteine e grassi.

Delle crocchette che rispettano questi valori, adatte quindi per supportare la gravidanza e l’allattamento sono Brit Care Kitten Pollo Fresco e Tacchino Grain Free o Grandorf Kitten all’Agnello e Riso Integrale, o comunque tutte quelle dedicate ai cuccioli.

gatta incinta dormeÈ bene ricordare anche che il gatto, durante gravidanza regolare e priva di complicanze, andrà incontro a un cambiamento del comportamento, quindi non allarmarti se noti qualcosa di diverso nella tua regina.

A partire dalla fecondazione il progesterone, l’ormone che regola e accompagna la gravidanza, influenzerà la tua gatta, che si dimostrerà più pigra e rilassata e cercherà molto di più le tue attenzioni.

Se all’inizio ti appare affaticata non preoccuparti, è dovuto al fatto che sta supportando la crescita dei suoi gattini. Per aiutarla in questo periodo in cui consuma più energie del solito rendile più facile il riposo con una cuccia particolarmente comoda e morbida.

Puoi anche arricchire la sua pappa e comunque aggiungere degli integratori alla sua alimentazione, per esempio qualcosa per aiutarla a rimanere in forze durante questo periodo così ricco di cambiamenti.

Il momento del Parto

gatta partoAll’incirca due settimane prima del grande giorno, la futura mamma potrebbe iniziare a comportarsi in modo prenatale, e cioè inizierà a cercare il luogo più adatto per partorire.

Questa scelta dipenderà esclusivamente da lei, e potrà essere l’armadio, un cassetto, o un angolo nascosto della casa. Quello che puoi fare tu è renderlo il più confortevole e riparato possibile, aggiungendo coperte, cuscini, traversine e usando dei detergenti specifici per tenerlo pulito, utili sia per il pre che per il post-parto.

Una volta scelto e preparato il luogo, il momento del parto si divide in 3 fasi:

Primo Stadio

Il primo stadio del parto ha una durata di circa 6-12 ore. La gatta ha contrazioni uterine non visibili esternamente, che potrebbero innervosirla. La tua regina preparerà il nido e si lambirà la parte genitale. Se noti perdite rosso scuro, è del tutto normale.

Secondo Stadio

Il secondo stadio dura circa 4-16 ore, o anche più. È il momento in cui la gatta procede all’espulsione e sono visibili contrazioni addominali. Prima dell’espulsione di un gattino è possibile notare la fuoriuscita di un liquido chiaro, del tutto fisiologico.

Terzo Stadio

Durante il terzo e ultimo stadio avviene l’espulsione della placenta. Spesso non si nota nemmeno perché viene espulso insieme al gattino corrispondente.

La tua regina è del tutto autonoma, e non ha bisogno del tuo intervento o di quello del veterinario in questo momento. Se però noti che il parto è difficoltoso, a causa per esempio di un canale del parto stretto, o di malformazioni del gattino, è bene contattare il medico per valutare come procedere.

Assicurati di intervenire solo nel caso in cui, una volta partorito, la mamma gatto non apra il sacco amniotico del gattino leccandolo e pulendolo, permettendogli di respirare. Se questo dovesse accadere, utilizza sempre guanti in lattice per evitare che la mamma non riconosca i propri figlioletti!

La tua Gatta è diventata Mamma!

gatto cucciolo kitten

I piccoli della gatta sono arrivati! Ma per essere sicuri che tu sia del tutto informato ti lasciamo qualche domanda e risposta sulla cura dei gattini e della tua regina:

Quanti cuccioli fa una gatta?

Normalmente una cucciolata in media è di 4 gattini, ma possono arrivare fino a 6.

Come capire se la gatta ha finito di partorire?

Se hai effettuato una radiografia sai già quanti gattini aspettarti, ma se così non fosse stato osserva il comportamento della mamma, se si distende e si occupa di svezzare i piccoli vuol dire che ha terminato, se rimane nella stessa posizione potrebbe aspettarsi di partorirne altri. Normalmente si considera concluso due ore dopo aver partorito l’ultimo gattino.

Dopo quanto tempo la gatta lascia i gattini?

I primi sessanta giorni di vita sono fondamentali per l’educazione dei piccoli, in questo periodo di tempo infatti la mamma simula la caccia, la lotta, la fuga, e li prepara a gestirsi in autonomia. Una vera e propria scuola di vita!

Quand’è il giusto momento per allontanare i cuccioli dalla mamma? Scoprilo in questo articolo

Cosa posso fare per la mia gatta dopo che ha partorito?

Quando la tua regina ha dato alla luce tutti i gattini lasciala tranquilla, dalle il tempo di accudire i piccoli e di riprendersi dalla fatica in un luogo appartato. Per aiutarla in questa fase delicata puoi lasciarle a disposizione un po’ di latte tiepido.

Dopo quanto tempo dal parto una gatta può rimanere incinta?

Le gatte entrano ed escono dall’estro (o ciclo di calore) senza sosta, di solito una volta ogni due o tre settimane. Anche se la stagione del calore va da marzo fino all’autunno, le gatte possono rimanere incinte tutto l’anno. È importante quindi, se si vogliono evitare altri piccoli, sterilizzare la gatta. Leggi l’articolo per scoprire tutti i pro e i contro della sterilizzazione.

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