Mangimi peggiori per cani e gatti: 5 modi per riconoscerli

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Foto di repertorio

Il mondo del Pet Food è ampio e facilmente ci si può perdere, considerando quante tipologie di mangimi esistono! Ma attenzione: non tutti gli alimenti per animali anche se famosi, possono essere considerati salutari.

5 caratteristiche dei mangimi peggiori per cani e gatti:

Materie prime

Le materie prime dei peggiori mangimi sono sempre di scarsissima qualità. Possiamo riconoscere infatti come fonte proteica “carni e derivati”, oppure “proteine di una determinata specie”. Spesso non è chiaro il tipo di carne che contengono, né se contengono effettivamente carne, né di quali specie. Lo stesso si può dire per i cereali, che la maggior parte delle volte proviene da paesi del terzo mondo nei quali la legislazione sulla produzione dei cereali ad esempio non ha una dose residuale massima consentita in termini di pesticidi, come invece i Paesi Europei, o perlomeno è differente rispetto a quella del nostro continente. Si tratta quindi di mangimi che potrebbero essere potenzialmente nocivi. Inoltre per quanto riguarda i vegetali, spesso i mangimi peggiori hanno nella loro composizione dei sottoprodotti di origine vegetale, cioè scarti della produzione.

Data di scadenza

Apparentemente un’informazione così innocua, nasconde in realtà una grande verità. Le case produttrici che scelgono materie prime di buona qualità si preoccupano che queste siano conservate nella maniera più naturale possibile, ed utilizzano come conservanti i tocoferoli (la vitamina E, l’antiossidante naturale per natura) e l’estratto di rosmarino. Viceversa, le aziende che si preoccupano di allungare la data di scadenza invece che della qualità delle materie prime, utilizzano antiossidanti e conservanti chimici che, seppur nei limiti di legge, potrebbero essere evitabili. I mangimi peggiori hanno una data di scadenza fino a 18-24 mesi, cioè di un anno più lunga rispetto ai mangimi di qualità superiore. Per ottenere una scadenza così lunga, i conservanti utilizzati possono solo essere chimici.

Appetibilità

Cani e gatti che hanno sempre mangiato mangimi di qualità riconoscono subito i mangimi più scarsi, e li rifiutano categoricamente. Ma che dire di un animale che nella sua vita ha mangiato solo qualcosa di riempito di appetizzanti chimici? E’ il caso della maggior parte dei nostri cani che, provenendo da allevamenti o da canili, sono nutriti con questo tipo di mangime. In questi casi, è sempre necessario effettuare un passaggio molto, molto graduale perché il cane si abitui a mangiare qualcosa anche senza la presenza di appetizzanti. Un esempio di appetizzante utilizzato è il glutammato monosodico.

Sostanze assorbenti

Dal momento che le materie prime hanno una qualità molto scadente, è stato necessario per queste aziende inserire nella composizione qualosa che permettesse di “nascondere” il danno, e pertanto questi mangimi contengono addensanti ed agglomeranti, come ad esempio la zeolite. Se di per sé sono sostanze ammesse, d’altra parte è il loro scopo coercitivo quello che deve farci venire il dubbio.

Sostanze potenzialmente pericolose

Con i ragionamenti precedenti, è facile intuire che sia per le materie prime, sia per gli additivi, sia per gli appetizzanti contenuti, i mangimi peggiori per cani e gatti possono essere potenzialmente pericolosi. Parliamo di sostanze che per bioaccumulo nel migliore dei casi vengono digeriti con difficoltà, e provocano quindi malassorbimento e diarrea, possono inoltre portare a gravi allergie, e nei casi più gravi possono danneggiare gravemente la salute dei nostri animali.

Conoscerli dunque, per evitarli.

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