Come capire se un mangime è davvero low grain?

Come capire se un mangime è davvero low grain? cover
Foto di repertorio

Quando si parla di mangimi Low Grain, si intendono alimenti per cani e gatti contenenti cerali. Ultimamente però la voce ”Low Grain” risulta inflazionata, per questo può essere utile capire come distinguere il vero cibo low grain da tutti gli altri.

Ecco quindi una piccola guida per orientarsi tra le tante ricette che troviamo in commercio.

Caratteristiche dei mangimi low grain

  • Grani ancestrali

Esistono diversi tipi di cereali non raffinati e non geneticamente modificati che vengono chiamati “grani ancestrali”. Tra questi vi sono avena, miglio, riso integrale. Si tratta di grani non modificati che sono più simili alle diete ancestrali sviluppate nel corso di migliaia di anni rispetto alle nuove tipologie, cui siamo arrivati negli ultimi secoli, pertanto risultano più digeribili. Per alcuni cereali, quali il riso, è utilizzato il trattamento di micronizzazione, che lo rende più digeribile poiché lo riduce in piccolissime particelle.

  • Indice glicemico

Si tratta di un indice relativo alla velocità con cui nel tempo aumenta il livello ematico di glucosio in seguito all’assunzione di 50 grammi di carboidrati provenienti da un determinato alimento. In questo senso l’indice glicemico più basso, e quindi generalmente più sano, si trova in questi cereali: avena, segale, orzo e farro, e negli pseudocereali, come la quinoa e il grano saraceno. Anche alcuni legumi, come fagioli e soia, hanno basso indice glicemico.

  • Fibre

In una buona composizione, è sempre bene che siano presenti una quantità appropriata di fibre; in particolare di fibra solubile che forma all’interno dell’intestino una pellicola gelatinosa che rallenta l’assorbimento degli zuccheri, riducendo i quindi la curva glicemica. La fibra solubile è presente in cerali integrali e legumi, ma anche in frutta e verdura.

  • Quantità nella composizione

Le quantità nei mangimi vanno sempre calcolate in base all’apporto nutrizionale per quel determinato alimento. Va considerato che tutto, seppure in piccole parti, contiene carboidrati; quindi i veri low grain hanno un apporto di cereali basso se rapportato alla quantità di proteina, fibra e microelementi. Troppi cereali infatti, anche se a basso indice glicemico o ancestrali, provocherebbero problemi all’organismo e nel lungo termine potrebbero portare ugualmente al diabete tipo II.

  • Qualità e provenienza della materia prima

Le aziende di qualità inferiore e le multinazionali acquistano dal miglior offerente. Perciò è facile che mais, riso ed altri prodotti non siano quindi sottoposti ai severi controlli che invece vengono attuati dalle società più piccole o familiari, più attente alla qualità. Meglio quindi scegliere marche che sono chiare nella propria composizione, che indicano la provenienza della materia prima e che la scelgano per le particolari proprietà. Il mais infatti, in particolare se raffinato, può causare dermatiti ed otiti, come il riso di scarsa qualità per i cani che ne sono allergici o intolleranti.

© Riproduzione Riservata