Dolore nel cane e nel gatto, un nemico subdolo da non sottovalutare
L'intervista al veterinario Davide Gamba
Perdita di appetito, apatia, difficoltà a muoversi, modifiche della postura. Sono solo alcuni dei sintomi che mostrano i nostri animali domestici in caso di dolore. Diverso per natura, il dolore è come un prisma dalle diverse sfaccettature che può davvero minare la qualità della vita del quattro zampe se non trattato adeguatamente con terapie mirate. Per fare il punto della situazione rispetto a questo tema delicato e talvolta sottovalutato dai proprietari, abbiamo intervistato Davide Gamba, medico veterinario anestesista specializzato anche nelle terapie del dolore.
Quali sono i tipi di dolore che possono affliggere cani e gatti?
Le tipologie di dolore che possono colpire i nostri animali sono in generale gli stessi che colpiscono noi: abbiamo il dolore acuto (ad esempio quello chirurgico), quello acuto persistente (come la cistite idiopatica del gatto) e quello neuropatico (es. ernia del disco). Ci sono poi, patologie comuni come l’osteoartrosi nel cane, che dà un dolore misto, acuto persistente e neuropatico.
Ci sono, secondo la sua esperienza, dolori più frequenti di altri? Quali?
Il dolore acuto chirurgico è certamente il più comune, tutti i giorni lo dobbiamo “combattere” sia durante l’intervento che nel post operatorio per evitare che poi questo dolore diventi un problema. Se non consideriamo il dolore acuto chirurgico sicuramente il dolore da osteoartrosi nel cane la fa da padrone. Non dimentichiamo che anche il gatto soffre di questa patologia subdola e logorante e anche per questa specie va affrontato.
Quali sono, generalizzando, le manifestazioni più comuni di sintomi dolorosi nel cane e nel gatto?
Difficile in poche righe rispondere. Abbiamo parametri fisiologici che cambiano, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, la pressione sanguigna e la temperatura oltre ad aspetti comportamentali come la voglia di mangiare, di giocare e la qualità del sonno per esempio. Il gatto rispetto al cane è più difficile da “capire” ed, oltre a ciò già menzionato sopra, tende anche a nascondersi, non vuole mostrare dolore per non essere considerato una facile preda. Esistono scale del dolore sia acuto che per il dolore persistente. Alcune di queste vengono utilizzate solo da esperti, ma altre possono essere compilate dai proprietari per essere più oggettivi nella valutazione ed aiutare noi veterinari nel guidare la terapia antalgica.
Molti animali, invecchiando, soffrono di dolori alle articolazioni: il trattamento sintomatico del dolore in questo senso che peso ha sulla qualità della vita e nel quotidiano?
Il trattamento del dolore da osteoartrosi direi che è fondamentale nel computo totale della qualità di vita. Nessuno pretende che il cane anziano possa tornare a correre, ma è assolutamente un dovere alleviare questo dolore che diventa un “compagno” di vita subdolo che in taluni casi modifica così radicalmente la vita dei nostri animali rendendoli irriconoscibili.
È possibile protrarre terapie analgesiche anche per lunghi periodi di tempo in caso di patologie croniche?
Assolutamente sì. Ad oggi, per fortuna direi, siamo in possesso di molti farmaci che ci possono dare una mano nel trattare patologie a lungo termine. Rimane però obbligatorio fare una giusta diagnosi della tipologia di dolore che dobbiamo affrontare per essere il più possibile efficaci.
Gli integratori – come i condroprotettori oppure i prodotti volti a supportare la corretta funzione nocicettiva possono incidere sulle condizioni di salute dei quattro zampe? Possono svolgere un benefico effetto sia nell’acuto che come prevenzione in soggetti predisposti?
Questo è un tema dibattuto, vi sono opinioni contrastanti e il mondo scientifico è in fermento. Sicuramente per quanto riguarda l’osteoartrosi vi sono molti prodotti che possono essere ritenuti utili, ma non dimentichiamo che tutto parte dalla prevenzione fatta in giovane età partendo dalla dieta e dalla gestione della vita del cucciolo oltre alla predisposizione genetica.
Per quanto riguarda i cani, ci sono razze maggiormente predisposte a patologie infiammatorie o neurologiche che causano dolore? Se sì quali sono e in quale età insorgono?
Sia nel cane che nel gatto vi sono predisposizioni di razza a diverse patologie che vanno dai problemi scheletrici a quelli metabolici. Per questo in medicina veterinaria si va sempre più verso un approccio clinico orientato alla razza. L’esempio più semplice sono i cani di razze a rapido accrescimento con problemi articolari, o le razze condrodistrofiche che possono sviluppare più facilmente ernie discali senza dimenticare le razze con probabili problemi cardiaci sia di tipo congenito che di tipo degenerativo. E’ consigliabile quindi che si faccia visitare il proprio cucciolo dal Medico Veterinario per poter chiedere informazioni più dettagliate rispetto alla razza.