Dermatite nel cane e nel gatto: cause e soluzioni

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Foto di repertorio

Prurito disperato che porta a grattamento irrefrenabile tanto da degenerare, talvolta, persino fino all’autolesionismo. Sono questi i sintomi della dermatite nel cane e nel gatto, irritazione della cute che fa dannare quattro zampe e padroni. Se i primi, infatti, sono torturati da inconsolabile prurito i secondi si arrovellano il cervello per scoprire il responsabile di tanto fastidio.

Generalmente il percorso verso la risoluzione è lastricato da vani tentativi di risolvere l’arrossamento spesso sottoponendo il quattro zampe di turno a lavaggi tanto frequenti quanto inutili. Solo dopo vari tentativi senza esito, i padroni di cani e gatti si rivolgono al proprio veterinario di fiducia.

“Spesso si consigliano in prima battuta mangimi per cani e alimenti per gatti ipoallergenici – spiega Claudia Guardigli, medico veterinario – che però frequentemente non sono risolutivi e dunque per alleviare il pizzicore si passa all’utilizzo di cortisone. Tale farmaco deve essere davvero l’ultima spiaggia, prima consiglio sempre una dieta ad esclusione”.

La dermatite causate da intolleranze alimentari

Molte dermatiti nel cane sono causate, infatti, da intolleranze alimentari a specifici ingredienti oppure a conservanti ed additivi. In prima battuta, dunque, vietato riempire la ciotola con alimenti nella cui formulazione compaiano additivi chimici, prediligendo un’alimentazione naturale di alta qualità.

Se ciò non dovesse bastare, scatterà dunque la caccia alla sostanza allergizzante: “In primis – continua Guardigli – consiglio sempre di provare ad eliminare i cereali, spesso responsabili di scatenare queste reazioni. È in particolare il mais a causare frequentemente anche otiti ceruminose”. Se una dieta grain free non dovesse apportare benefici, si passerà a valutare le proteine.

“In seconda battuta consiglio sempre di provare a cambiare la carne con cui si nutre Fido e Micio scegliendo un prodotto monoproteico possibilmente ipoallergenico. Alle carni di pollo e di manzo è meglio preferire quelle di maiale e agnello anche se la scelta più efficace rimane, tuttavia, il pesce e in particolare quello bianco ricchissimo di omega 3 e 6, antinfiammatori naturali capaci di nutrire cute e pelo”. Visto che questi acidi grassi essenziali hanno potenti effetti benefici su pelle e mantello, può essere utile dare un supporto con una integrazione proprio di queste sostanze. Per alleviare l’irritazione a livello cutaneo, si può far ricorso inoltre ad apposite emulsioni.

Il cambio di alimentazione

Bando alla fretta: il cambio d’alimentazione, deve essere fatto in maniera assolutamente graduale ed è necessario attendere qualche tempo prima di credere che la nuova dieta non sia efficace. “Il cambio d’alimentazione non ha effetti immediati perché la cute deve smaltire le tossine dunque bisognerà aspettare almeno un paio di settimane per osservare un miglioramento apprezzabile. Se nonostante tutte queste prove il prurito dovesse proseguire – conclude Guardigli – potrebbe trattarsi di una dermatite atopica. In questo caso il cortisone potrebbe essere indispensabile”.

Prima di apportare variazioni alla dieta – non ci stancheremo mai di ricordarlo – è sempre importante ricordare che il cane o il gatto segua un’alimentazione concordata con il veterinario curante, in modo da non incorrere in errori ed evitare l’insorgenza di intolleranze o vere e proprie allergie.

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