Cane che abbaia agli altri: quando il responsabile è il padrone

Cane che abbaia agli altri: quando il responsabile è il padrone cover
Foto di repertorio

Il tuo cane abbaia ferocemente ai suoi simili se li incontra sul suo cammino durante la passeggiata? Se la tua reazione è quella di sgridarlo fermamente finendo, magari, per strattonarlo, sappi che non è una cattiva idea. È pessima. Girando per strada, non è raro vedere padroni sgridare furiosamente i propri animali domestici nel vano tentativo di zittire i loro abbai rivolti ad altri cani. Peccato che, così facendo, nella migliore delle ipotesi si otterrà una reazione opposta a quella sperata.

In questo modo, infatti, si finirà per rinforzare questo comportamento e non solo: “Con questo atteggiamento – spiega l’educatrice cinofila Guendalina Barolo – oltre ad innervosire il cane si rischierà di far perdere la fiducia che lui ripone nel proprietario rischiando così di compromettere la relazione tra cane e umano. Inoltre, il successivo incontro con un cane sarà ancora peggiore”.

Ancora una volta, alla base di questo comportamento scorretto da parte dei proprietari, c’è la mancanza di conoscenze di quelle che sono le caratteristiche di Fido: “Credo che la maggior parte dei proprietari agisca in questa maniera perché non capisce il motivo di una reazione aggressiva da parte del cane. Da quest’ultimo, infatti, ci si aspetta che sia socievole e apprezzato da tutti e, magari, che ci segua al bar, nei negozi e nei ristoranti senza batter ciglio. Dal proprio cane ci si aspetta, insomma, la perfezione. Ma come noi proprietari non siamo perfetti, anche i nostri cani hanno il diritto di essere come sono”.

Molteplici ed eterogenee possono essere le motivazioni alla base di tali reazioni. Frequentemente, le radici affondano in un disagio latente o comunque non percepito dal proprietario. “In città gli spazi sono stretti, le persone e i cani numerosi, i rumori a volte forti o improvvisi. È possibile e del tutto comprensibile che molti cani possano trovarsi più a disagio in una situazione come questa che durante una bella passeggiata in campagna”. Il cane comunica puntualmente le proprie difficoltà che però spesso non vengono colte dal proprietario per non conoscenza di quello che è il linguaggio canino: “comportamenti di stress poco visibili al proprietario, quali per esempio coda bassa e in mezzo alle gambe o iperventilazione, finiscono spesso per essere sottovalutati o ignorati. Un cane – sottolinea Barolo – può reagire in modo aggressivo in una determinata situazione non perché è cattivo, pazzo, o dominante, come troppo spesso si sente dire ma per svariati motivi, tutti fondamentalmente riconducibili ad un disagio: può avere timore degli altri cani e non apprezzare di incontrarli in modo così ravvicinato – come spesso invece gli obblighiamo a fare –  oppure essere infastidito da rumori cittadini fra i quali quelli legati al passaggio di moto e camion, alle urla di bambini oppure alla musica alta. Ancora, talvolta, può essere disturbato da una cattiva gestione del guinzaglio da parte del proprietario: parlo di strattoni – anche involontari – e poca libertà di movimento quando ce ne sarebbe bisogno come in procinto di aiuole e giardinetti in cui potrebbe rilassarsi annusando oppure, al contrario, troppa libertà di movimento e guinzaglio lungo quando non sarebbe il caso (per esempio quando si permette che due cani arrivino naso a naso).

Insomma, qualunque sia il motivo di un comportamento, il presupposto da cui bisogna partire è che il cane va ascoltato e che tutti i comportamenti sono espressione delle sue emozioni. “Un cane che abbaia aggressivamente alla vista di un altro cane è un cane che ci sta dicendo di non essere pronto a conoscere in quel momento gli altri cani. È un cane che ci sta chiedendo un supporto, è un cane che ci sta comunicando il suo bisogno di spazio, di sicurezza e di avere un buon compagno”.

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