I veterinari credono nel Pet Food
Il 94,81% dei veterinari consiglia alimenti industriali per i loro pazienti a quattro zampe ritenendo che siano nutrizionalmente più completi rispetto alle diete casalinghe e che le materie prime utilizzate siano sicure. È quanto emerge da un’indagine, realizzata a fine 2015 e promossa dall’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) che ha sottoposto 2239 questionari ad altrettanti medici veterinari a cui è stato chiesto di rispondere a 10 domande. Si tratta del terzo sondaggio in tal senso, dopo quello del 1985 e del 2005, che evidenzia il forte interesse sul tema da parte dei responsabili della salute e del benessere animale. I risultati sono stati presentati in occasione del Congresso Nazionale della SCIVAC (Società Culturale Italiana Veterinari per Animali da Compagnia) sul tema: “Quando il clinico incontra il nutrizionista. La dieta come strumento di gestione delle principali patologie degli animali da compagnia”.
I veterinari ritengono il petfood un alimento equilibrato, completo e certamente sicuro, facile da conservare, da gestire e somministrare. Al contrario, sono fortemente negativi verso un’alimentazione casalinga che si basi sugli scarti della cucina non solo per la sua inadeguatezza quantitativa e qualitativa ma anche per i rischi che una simile alimentazione può portare alla salute dell’animale. Per quanto riguarda invece un’ alimentazione casalinga basata su ricette del Medico Veterinario Nutrizionista, non c’è una preclusione di principio ma alcune evidenti perplessità: non costa meno del petfood, non è semplice definire ricette specifiche per quella tipologia di animale o per quella patologia, sono difficili da gestire e realizzare e richiedono quindi molto impegno da parte del proprietario che, spesso, si stanca e finisce per non rispettare più le indicazioni del nutrizionista con tutti i problemi che ne possono derivare per la salute dell’animale.
Il sostegno del petfood da parte del Medico Veterinario deriva quindi dalla consapevolezza delle procedure a garanzia della qualità e dalle evidenze scientifiche che comprovano l’efficacia, accompagnata dalla lunga esperienza di utilizzo quotidiano su milioni di animali di tutte le razze e nelle diverse condizioni patologiche.
Nello specifico, è forte la convinzione che le materie prime utilizzate per la produzione del petfood siano sicure da un punto di vista sanitario: la percentuale di veterinari d’accordo o molto d’accordo è risultata del 62% mentre quella in disaccordo si ferma all’11%. L’85% ritiene, poi, che il petfood sia decisamente migliore rispetto alle diete casalinghe. Questo dato è nettamente aumentato rispetto a dieci anni fa quando, infatti, si fermava al 79,4% a dimostrazione che la categoria veterinaria è oggi ancora più convinta delle qualità dell’alimentazione industriale.
Cosa raccomanda quindi il veterinario ai suoi clienti in assenza di patologie specifiche? Il 94,81% alimenti secchi supportati da informazione scientifica. La stessa percentuale cala, pur restando piuttosto elevata, all’83,12% quando si tratta di alimenti umidi evidenziando una forte convinzione del veterinario sul petfood in particolare verso i prodotti secchi. A favore delle preparazioni casalinghe la percentuale è molto bassa, perché i veterinari le ritengono in genere inadeguate sia per gli aspetti di formulazione sia perché è difficile che il proprietario dell’animale riesca a mantenere l’impegno qualitativo e temporale che richiedono.
In caso, invece, di presenza di patologie specifiche cosa raccomanda il Medico Veterinario per il suo paziente? La preferenza per il petfood schizza ancora più in alto arrivando al 96,4% per il secco e al 92,25% per l’umido tanto per il cane quanto per il gatto. Valori, questi, che sembrano essere fortemente dipendenti dalla documentazione scientifica inerente a dimostrazione di quanto sia essenziale più che mai in presenza di patologie specifiche avere un supporto scientifico adeguato.
Il questionario ha cercato di indagare anche gli errori più frequenti da parte del proprietario. In cima al podio, con una percentuale del 93,85%, vi è la somministrazione di quantità improprie di cibo: in altre parole, il proprietario dà troppo da mangiare al suo animale creando un problema di obesità che può essere causa di diverse patologie. Al secondo posto con una percentuale del 92,53% i Medici Veterinari evidenziano un mancato bilanciamento di materie prime nella alimentazione casalinga che quindi in genere viene sconsigliata per i problemi che può creare.
“Se oggi cani e gatti sono presenti nel 50% delle famiglie italiane, la loro qualità di vita è nettamente migliorata e la loro vita media si è significativamente allungata è soprattutto merito del petfood oltre, ovviamente, a regolari controlli veterinari con maggiore attenzione ad una sempre più diffusa medicina preventiva” – ha detto Marco Melosi, Presidente ANMVI, che ha evidenziato il ruolo essenziale del Medico Veterinario per la salute ed il benessere animale.