Come si producono i croccantini per Fido e Micio?

Come si producono i croccantini per Fido e Micio? cover
Foto di repertorio

Come vengono prodotte le crocchette per cani e gatti? Se lo saranno chiesto, probabilmente, molti proprietari di animali domestici riempiendo la ciotola del proprio beniamino a quattro zampe. Negli ultimi anni, i produttori di mangimi per animali stanno affinando tecniche diverse per la cottura delle crocchette ma, ad oggi, la maggior parte del mangime secco è prodotto attraverso il processo di estrusione. Di cosa si tratta?

Protagonista di questo metodo di produzione è un lungo tubo metallico, l’estrusore appunto, attraverso il quale passa la miscela di ingredienti che compongono la formulazione della crocchette. Le materie prime, infatti, vengono macinate e mescolate dando vita ad un impasto che viene dunque spinto all’interno di questo macchinario. Qui, una vite rotante impasta continuamente il prodotto mentre viene riscaldato sotto pressione a temperature che possono andare tra gli 80 e i 200 gradi. Si tratta di un processo molto veloce, inferiore ai 5 minuti, che permette di distruggere i microrganismi ed eventuali sostanze tossiche ma che, d’altra parte, può portare ad inattivare alcuni nutrienti in particolar modo le vitamine.

L’impasto viene, a questo punto, spinto attraverso trafile munite di fori di diverse dimensioni, sottoposto ad elevata pressione, ed infine tagliato da un coltello rotante dando forma alla crocchetta.  Quest’ultima viene, infine, asciugata sottoponendola ad un getto d’aria che conferirà alla crocchetta un tasso di umidità finale non superiore al 10%, percentuale ideale sia per ostacolare la crescita di batteri e muffe ed allungare, al tempo stesso, la conservabilità del prodotto.

In linea generale, a chiudere il processo produttivo, prima che le crocchette vengano confezionate, è il processo di ricopertura che conferisce al croccantino un saporito “rivestimento” composto da grassi e appetizzanti.

Negli ultimi anni, alcuni produttori di mangime per cani e gatti hanno messo a punto tecniche produttive alternative volte, principalmente, a conservare quanto più possibile intatte le proprietà nutritive. Rientrano tra queste, l’utilizzo di particolari estrusori che permettono di cuocere l’impasto a temperature più basse, inferiori ai 100°, come avviene per la “pressatura a freddo” che prevede rapide cotture al di sotto dei 50°. Altre ditte, invece, si avvalgono di metodi di preparazione alternativi tra i quali spicca quello al forno. La cottura lenta, a bassa temperatura, permette di mantenere una più elevata integrità dei componenti nutritivi e delle vitamine evitando, in questo modo, di dover integrare il mangime ma esaltandone, al tempo stesso, l’aroma naturale.

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