La storia di Bonnie, ritrovata dopo due mesi e mezzo dalla fuga per i botti di Capodanno

Ora diventerà testimonial della Lav

La storia di Bonnie, ritrovata dopo due mesi e mezzo dalla fuga per i botti di Capodanno cover
Foto di repertorio

Sparita a Capodanno a causa dei botti, ritrovata dopo due mesi e mezzo: è la storia della cagnolina Bonnie ed è esemplare perché racconta, da una parte, quanto i petardi per festeggiare l’inizio dell’anno siano un’abitudine che danneggia i nostri amici a quattro zampe, e dall’altra è testimonianza di quanto i cani siano forti e resistenti quando a spingerli c’è l’amore per un famiglia. Bonnie il primo dell’anno era a spasso con i suoi padroni nell’Alto Garda, sul monte Comer. Ad un certo punto qualcuno ha fatto esplodere dei petardi che l’hanno spaventata a morte. Non abituata a questo tipo di rumore, Bonnie se l’è data a gambe, nascondendosi. La famiglia era disperata: la Lav Trentino – la cui zona di competenza è confinante con quella in cui era stata smarrita la cagnolina – ha lanciato un appello sui social e in tanti si sono mobilitati per cercarla, senza riuscirci.

A metà marzo, però, Bonnie è stata ritrovata. Era nascosta in un rifugio a Nord Est della zona rispetto alla quale era scappata. A riconoscerla un gruppo di escursionisti: secondo il veterinario che l’ha curata era ormai allo stremo e probabilmente stava cercando di tornare a casa, perciò si era spostata in quella zona. Vincendo la naturale diffidenza, Bonnie si è fatta avvicinare e accudire mentre una telefonata attesa da settimane ha riempito di gioia la famiglia che mai aveva perso la speranza.

Davvero una storia a lieto fine ma purtroppo non sempre l’esito di tali vicende è questo. Spesso i cani spaventati dai botti e dai petardi fuggono e finiscono uccisi sotto le ruote degli automobilisti. In questo senso Bonnie è stata relativamente fortunata, essendosi smarrita in una zona naturale. Ora diventerà la testimone della Lav, come annuncia la stessa associazione: «Useremo la sua storia per le nostre iniziative contro botti e petardi. Lei è riuscita a ricongiungersi alla sua famiglia anche grazie ai ragazzi che l’hanno trovata e soccorso ma ogni Capodanno migliaia di animali si smarriscono, si feriscono o addirittura muoiono per colpa di questa usanza».

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