Stop alla “tortura del secchiello”: gli animali marini non sono giocattoli
Secchiello, retino e tutti a pesca di animali marini: capita spesso di vedere questa scena in spiaggia, con i bambini incoraggiati dai genitori ad una scoperta dell’ecosistema marittimo che non è però la strada migliore da percorrere per il benessere animale.
Non sono solo i bimbi, però, i protagonisti inconsapevoli di questo errato comportamento. Anche gli adulti, proprio per fare un “regalo” ai propri figli, portano a riva gli animali che abitano il mare, a partire da granchi, pesciolini e meduse.
Quali sono le conseguenze di questa crudele pratica?
Anche se fatto in buona fede, questo comportamento messo in atto dai bagnanti può causare molte sofferenze agli animali, portandoli alla morte. Non è sufficiente riportare gli animali marini in acqua per garantire loro la sopravvivenza: all’interno del secchiello l’acqua può infatti raggiungere temperature fatali, compromettendo la vita di questi indifesi abitanti del mare.
Le conseguenze possono essere gravi anche dal punto di vista penale perché le lesioni ad animali causate senza necessità o crudeltà vengono punite con una reclusione fino a 18 mesi ed una multa che può raggiungere i 30mila euro. Anche togliere gli animali marini dal loro ambiente naturale viene considerata, come decretato dalla Cassazione, una lesione fisica.
Il triste destino degli animali marini catturati con il secchiello
Meduse, pesciolini, granchi, stelle marine e altri molluschi: spesso questi animali marini vengono pescati e lasciati morire, dimenticati sulla spiaggia nei secchielli per bambini.
Cosa fare se si vede qualcuno comportarsi in questo modo? È consigliabile spiegare quale sofferenza stia provocando all’animale e se ciò non dovesse bastare si può ricordare anche le conseguenze penali.
E se si avvista una medusa? La si può osservare da lontano con maschera e boccaglio e avvisare gli altri bagnanti nelle vicinanze per evitare che vengano strisciati dalla stessa.