Dai trigoni alle meduse: per gli animali marittimi è stata un’estate difficile

Dai trigoni alle meduse: per gli animali marittimi è stata un’estate difficile cover
Foto di repertorio

L’estate da poco passata ha portato numerosi casi di maltrattamento ai danni degli animali che popolano il mare. A luglio l’Enpa lanciava l’allarme da Savona, calcolando che solo negli 80 km del lungomare della provincia ligure “durante questa stagione estiva migliaia di animali marittimi sono stati sterminati da turisti, soprattutto italiani, armati di canne, fucili subacquei, coltelli, arpioni, salai e fiocine”.

Si tratta di “una strage ‘annunciata’ di pesci, crostacei e molluschi già decimati per l’inquinamento, la diffusione della plastica, la pesca professionale senza limiti e quella sportiva senza regole, ed il mancato recupero dei rifiuti sui fondali e delle reti perse o abbandonate”.

Il caso del trigone viola assalito a Ravenna

In Romagna, e in particolare sul litorale ravennate, l’estate 2019 è stata caratterizzata dall’apparizione di numerosi trigoni, abituati a nuotare in acque basse durante le naturali fasi del ciclo riproduttivo. Purtroppo in quell’occasione si è verificato un episodio che ha caratterizzato la cronaca locale: un turista, immortalato anche da alcune immagini, ha tentato di ucciderne un esemplare. “Voglio mangiarlo”, si sarebbe giustificato così con le due persone che hanno cercato di fermarlo.

Il trigone viola, ribattezzato “Sole” è stato poi salvato e rimesso in mare dal Cestha di Marina di Ravenna. In un’appello rivolto ai bagnanti gli esperti del centro hanno spiegato che: “i trigoni sono totalmente disinteressati all’uomo, per cui le persone dovrebbero limitarsi ad ammirare questi splendidi animali senza cercare in alcun modo di catturarli o, peggio, colpirli. Lasciamoli liberi di nuotare a pochi metri noi, non ci faranno del male”.

Più mascherine che animali marittimi in mare

Nel frattempo è scattato l’allarme da parte degli ambientalisti: “ci saranno più mascherine che meduse. Anche questo abitante del mare, come tanti altri, durante la stagione estiva è protagonista di maltrattamenti e tentativi di cattura, tanto da indurre l’Enpa ad intervenire. L’Ente Nazionale per la Protezione Animali ha infatti dichiarato che “prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa, anche una volta liberati; l’acqua dentro il secchiello raggiunge velocemente alte temperature, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per i piccoli abitanti del mare”.

A tutti i genitori è stato infine ricordato che maltrattare gli animali, di qualsiasi tipo, è un reato.

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