Pet therapy, in Svizzera sì ai cani e gatti & co. nelle case di riposo
In ricovero? Sì ma con il proprio animale domestico!
Sempre più strutture per anziani oltralpe, precisamente dalla Svizzera, permettono infatti ai propri ospiti di trasferirsi con i propri animali domestici al seguito. È quanto emerge da un sondaggio della PSA, protezione svizzera degli animali, che ha preso in considerazione oltre 400 istituti. La vicinanza al proprio compagno a quattro zampe avrebbe un effetto terapeutico, un vera e propria pet therapy insomma.
Oltre 1 quinto delle strutture interpellate – spiega la Psa – autorizzano gli ospiti a portare con loro il proprio animale domestico. Per molte case di riposo è importante che gli anziani non debbano separarsi dai loro animali domestici. Quello portato più spesso con sé è il gatto, seguito da pesci, cani e uccelli.
Gli effetti positivi e quelli negativi
La risposta alla domanda sull’esperienza fatta in questo ambito è in genere positiva. L’autorizzazione viene accordata in primo luogo per la capacità degli animali di trasmettere gioia agli ospiti anziani e costituire per loro un diversivo. I quattro zampe, inoltre, stimolano i contatti e aiutano a calmare chi è colpito da demenza senile.
Tra le difficoltà segnalate, invece, un occasionale lavoro supplementare da parte degli operatori per mantenere l’igiene, mancanza di chiarezza in fatto di responsabilità e qualche aggressione di residenti agli animali talvolta per paura o per l’invidia suscitata. Gli effetti positivi che gli animali hanno sulle persone sono ormai assodati e riconosciuti anche dalla medicina tanto che la pet therapy viene utilizzata anche all’interno degli ospedali.
Gli studi scientifici
“Il più importante meccanismo d’azione salutare del rapporto uomo-animale, sul quale si basa gran parte delle applicazioni della Pet Therapy, – spiega Giovanni Ballarini, professore all’Università di Parma in un articolo accademico pubblicato sulla rivista Acta BioMedica – è di tipo affettivo ed ha una più o meno forte base emozionale. Anzi, quanto maggiore è il legame emozionale, tanto più intensi sono i risultati benefici“.
E ancora “un intenso rapporto uomo-animale è un forte stimolo psicologico, che coinvolge diversi settori della psiche umana: comportamento sociale e meccanismi di relazione, componenti caratteriali ed aspetti cognitivi. La presenza partecipata di un animale induce la persona ad “uscire” dai suoi problemi, interessarsi all’animale e tramite questo anche agli altri. Da questa partecipazione scaturiscono molti effetti benefici, anche indiretti. Doversi interessare all’alimentazione di un animale, ad esempio, porta anche ad interessarsi alla propria alimentazione, un aspetto importante per molte malattie che danno inappetenza e svogliatezza”.