Aiuto, il mio cane non mangia!

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Foto di repertorio

Non fate come me. Se il vostro cane non mangia, non commettete l’errore di proporre – pasto dopo pasto – cibo sempre diverso poiché esaurirete le idee e con esse voi stessi. Vi ritroverete stritolati in una morsa di disperazione rispetto a quale mangime scegliere, “condendolo” immancabilmente con gustosi bocconcini spesso “rubati” dalla dispensa. Una frustrazione che andrà presto ad associarsi al terrore vero e proprio generato dall’idea che il proprio beniamino a quattro zampe possa andare incontro a problemi di salute. Un pendolo, scandito da ansia e delusione, nel vedere il membro della famiglia a quattro zampe tenere la bocca serrata davanti alla ciotola piena. In breve tempo, ci si ritroverà intrappolati in un girone infernale, a cambiare continuamente marca di crocchette e scatolette nell’illusione di trovare un alimento irresistibile. Niente. Fido si limiterà a selezionare i bocconcini più gustosi, sputando letteralmente il resto, e finendo per assumere non solo una quantità di cibo insufficiente ma anche inadeguata dal punto di vista nutrizionale.

Un vero e proprio incubo da cui, in buona parte dei casi, ci si può svegliare semplicemente smettendo di viziare il proprio animale domestico. Una scelta necessaria presa non perché non lo si ami ma, al contrario, proprio perché è tanto importante quanto un altro membro della famiglia.

Come appartenessi ad una sorta di gruppo di “padroni ansiosi anonimi”, posso dire di esserne uscita. Grazie ai consigli della mia veterinaria che, ciotola dopo ciotola lasciata intonsa, mi tranquillizzava placando il mio istinto compulsivo di riempirla con un’altra proposta “culinaria”, ora il mio cane mangia tutto quello che gli offro. Certo, non si è trasformato in un’aspirapolvere indiscriminata di cibo, ma finalmente mangia la sua razione giornaliera senza troppe storie.chiwawa-con-creme-caramel

La mia esperienza è tutt’altro che un’eccezione. L’inappetenza di molti Fido è creata ad arte – anche se inconsapevolmente – dai padroni che viziandoli rendendo i loro palati difficilissimi. Il rischio effettivo è vedere il proprio amato quattro zampe deperire, dimagrire sempre più con i connessi rischi di salute.

In questo senso, dunque, è rigorosamente vietato cambiare continuamente menù per assecondare le voglie del quadrupede di casa così come rendere più allettante il pasto con saporiti bocconcini. L’unico risultato assicurato, infatti, sarebbe quello di entrare in un circolo vizioso in cui Fido potrebbe iniziare a rifiutare anche il cibo più sfizioso e perdere eccessivamente peso.

Se il mangime di cui ci si avvale è qualitativamente buono, la strada da seguire è quella della linea dura: non lasciarsi impietosire dallo sguardo struggente del quadrupede. Lasciare la ciotola a disposizione 10 minuti e se Fido non ne vuole sapere di mangiare, toglierla. Stesso copione per i pasti successivi e generalmente, nel giro di qualche giorno, la situazione dovrebbe tendere a normalizzarsi.

Attenzione, questo è la scelta raccomandata solo se il veterinario ha escluso problematiche di salute o patologie di varia natura poiché casi patologici provocano diminuzione o perdita di appetito. Se Fido è generalmente di buona forchetta, un’improvvisa perdita di appetito deve far allarmare il proprietario e spingerlo a consultare velocemente il medico veterinario per escludere eventuali patologie o disturbi di salute. Escluse problematiche dal punto di vista fisico, vizi e i capricci connessi, dunque, sono solo una possibile causa ma non l’unica.

Quali sono possibili altri fattori che possono influenzare la voracità di Fido?

Lo stress. Eh sì, anche il cane ne soffre in particolari contesti.  Eventuali disagi potrebbero essere legati ad una nuova locazione della ciotola, un cambio d’ambiente legato a recenti traslochi, presenza di sconosciuti, nascita di un bimbo o arrivo di nuovi animali in famiglia solo per citare le motivazioni più frequenti. In questo caso, assieme alla serenità si ritroverà anche l’appetito.

Anche Fido, ovviamente, ha i suoi gusti così è possibile che una determinato cibo non sia di suo gradimento. In questo caso l’appetibilità gioca un ruolo centrale tuttavia, se l’appetito è capriccioso da parte di animali del tutto in salute, ricadiamo nel punto uno alla voce vizi.

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