L’abbandono non conosce razze

I Rescue, quando desiderare un cane di razza fa rima con adottare

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Foto di repertorio

Da sempre sogni di accogliere nella tua famiglia un cane appartenente ad una determinata razza? Forse non sai che c’è la possibilità di adottarne uno. Esistono, infatti, i Rescue, realtà che si occupano di dare una seconda possibilità ad animali accomunati dallo stesso patrimonio genetico.

Si tratta di cani di diverse età che provengono dalle situazioni più disparate: abbandoni, maltrattamenti o, semplicemente, rinunce di proprietà. In alcuni casi si tratta di animali “puri”, talvolta con tanto di pedigree, altre volte sono quattro zampe frutto di incroci. Si tratta, in ogni caso, di Fido in cerca di amore, di stabilità, di qualcuno che li scelga, dunque, come irrinunciabili membri della propria famiglia.

Attenzione. I rescue non devono essere visti come un’occasione per aggiudicarsi un animale appartenente ad una specifica etnia senza spendere un centesimo o giù di lì. Al pari di tutte le altre adozioni, si tratta di un gesto d’amore e come tale deve essere mosso dalla volontà di dare una seconda vita a chi, in moltissimi casi, ha avuto la sfortuna di incontrare l’umano sbagliato o, semplicemente, si è ritrovato solo. Anche per queste adozioni, dunque vale la banale ma forse non scontata regola: visto che, spesso, si tratta di Fido che provengono da situazioni difficili, bisogna mettere in conto paure, disagi e mancanza di regole che richiedono necessariamente tempo e pazienza per essere rispettivamente superati e apprese.

Al pari di ogni altra adozione, dunque, quali sono i fattori da valutare affinché conosca il lieto fine? Sceglierlo con il cuore ma anche con la testa. L’adozione è una scelta importante, è un “per sempre” e affinché sia tale deve essere valutato in maniera responsabile. Bisogna dunque tenere conto delle caratteristiche specifiche individuali dell’animale che si vuole accogliere, legate al sesso, all’età, alla taglia e all’eventuale ceppo razziale e valutare se tali peculiarità sono in sintonia con lo stile di vita e le necessità della nostra famiglia. Ulteriori valutazioni devono riguardare la presenza o meno di altri animali all’interno del nucleo familiare adottivo. Lasciarsi sempre guidare da volontari e operatori che conoscono il cane di cui ci siamo innamorati e hanno, generalmente, una lunga esperienza in tema di adozioni ed eventuali difficoltà ad esse annesse. Non lasciarsi scoraggiare, infine, dalle iniziali, normali problematicità e affidarsi a figure competenti, quali veterinari, comportamentalisti o educatori cinofili di comprovata affidabilità, per risolvere problemi specifici o, semplicemente, per iniziare con il piede, o meglio, la zampa giusta.

Del resto, come diceva Konrad Lorenz, “La fedeltà di un cane è un dono prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell’amicizia con una creatura umana”.

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