Animali selvatici: rispettiamo la loro natura

Esseri viventi, non attrazione turistica

Animali selvatici: rispettiamo la loro natura cover
Foto di repertorio

Gli animali selvatici in città sono un fenomeno sempre più diffuso in Italia e negli altri paesi del mondo, a causa dell’espansione dei centri abitati e della conseguente diminuzione degli habitat naturali che li ospitano.

Purtroppo questo causa un rischio notevole per la fauna, perché spesso la soluzione adottata dalle autorità locali è quella dell’abbattimento.

L’esempio di Freya, tricheco simpatica nel porto di Oslo, è solo uno degli ultimi episodi che rispecchiano questo fenomeno. Il problema alla radice, purtroppo, è un altro e molto più profondo.

Animali selvatici e uomo: l’addomesticamento

I primi animali selvatici addomesticati risalgono a moltissimo tempo fa, pensiamo ad esempio agli animali da allevamento e al cane, che è diventato un vero e proprio compagno di vita per moltissimi di noi.

Il fenomeno ultimamente si sta spingendo un po’ troppo in là. Ci sono molte testimonianze di animali selvatici domestici in Italia che comprendono volpi, ricci o petauri dello zucchero, questi ultimi molto richiesti nell’ultimo periodo.

Oltre ad essere una pratica pericolosa per chi accoglie questi animali in casa, non è corretto proprio per loro. Allontanarli dal loro habitat naturale e costringerli a vivere in queste condizioni è dannoso per la loro salute.

La differenza importante che bisogna fare, poi, è quella tra addomesticamento ed ammaestramento. Una volpe può essere un animale addomesticato, ma un elefante, in un circo o presso uno dei tanti luoghi turistici in Thailandia, è invece ammaestrato.

La differenza sta in quanto l’animale riesce ad adattarsi. Se le volpi in casa si sono adattate a convivere in un dato ambiente con l’uomo, un elefante è semplicemente un attrazione turistica, e non gode dei privilegi di altri animali che convivono con gli esseri umani.

Esistono poi anche animali non addomesticabili, come il gatto selvatico o lo squalo balena. Questi restano fuori dall’elenco animali selvatici vittime di quest’azione dell’uomo.

L’uomo e la sua azione sulla natura

Gli animali addomesticati o ammaestrati, che dovrebbero essere lasciati liberi nel proprio habitat lontani dalle interferenze dell’uomo, non sono gli unici a soffrire.

La continua distruzione di aree verdi e naturali che li ospitano porta all’aumento di animali selvatici vaganti nelle nostre città. Per questo motivo sono costretti a spingersi sempre più lontano per trovare cibo ed altre risorse.

Un esempio tristemente noto è quello dei cinghiali in città a Roma, come anche la vicenda di Piano Porlezza nella provincia di Como. Questo cinghiale addomesticato e molto amichevole nei confronti dell’uomo, è stato soppresso quando ha dimostrato comportamenti potenzialmente pericolosi per gli abitanti.

Questo è solo uno degli esempi più recenti degli animali selvatici abbattuti in Italia. Nel corso degli ultimi anni ci sono stati anche diversi casi di orsi soppressi in Trentino perché ritenuti pericolosi o dannosi per agricoltori e allevatori.

In questo caso, però, il piano di ripopolamento degli orsi è partito nel 1996. Lo scopo era conservare e migliorare la biodiversità in Europa, e l’opinione pubblica era largamente a favore di quest’azione.

Molte amministrazioni vedono gli animali selvatici che attaccano l’uomo come una minaccia da eliminare, senza pensare che lo facciano perché minacciati, o perché le azioni sul territorio delle amministrazioni stesse causano una riduzione delle risorse per la loro sopravvivenza.

Ogni anno la regione Trentino rilascia delle linee guida per garantire la sicurezza di uomini e animali. Purtroppo però le azioni prese in caso di animali definiti “problematici” sfociano sempre nell’abbattimento.

Ci sono anche, fortunatamente, organizzazioni che hanno il compito di soccorrere e curare la fauna selvatica.

I centri recupero animali selvatici in Italia sono sparsi lungo il territorio, e si occupano proprio di aiutare la fauna che è stata vittima dell’azione dell’uomo. Le cause più comuni sono ferite da arma da fuoco, trappole o incidenti stradali.

La salvaguardia degli animali selvatici

L’azione dell’uomo sull’ambiente è ormai evidente, e anche se noi nel nostro piccolo non possiamo apportare grandi cambiamenti, ci sono comunque dei comportamenti che possono aiutare a proteggere gli animali selvatici:

  • Per prima cosa, bisogna tenersi a distanza da questi esseri viventi, sia che ci troviamo in città, sia che sia nel loro habitat naturale. Un contatto ravvicinato può causare stress e paura, e sfociare in comportamenti difensivi pericolosi;
  • Se un animale si spinge fino ai centri abitati è solo per necessità, e mai per causare deliberatamente dei danni. Stiamo sempre a distanza, per quanto sia affascinante e suggestivo, in modo da non creare danni a loro e a noi;
  • È possibile aiutare i centri di recupero che si occupano di curare, ospitare e reinserire la fauna selvatica ferita o recuperata. I siti internet di queste associazioni forniscono utili informazioni su come comportarsi in caso di incontro o soccorso;
  • È importante anche evitare di contribuire allo sfruttamento degli animali selvatici per il nostro svago, come nel caso degli elefanti in Thailandia, oppure di una moda passeggera come per la tricheco Freya.
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